«E noi giovani siamo generosi e diamo tutto: sangue, baci, amore e vita, senza guardare se siamo traditi o no. Dobbiamo pure fare così, altrimenti la nostra giovinezza non sarebbe più giovinezza».
Nel 2019 la Nave di Teseo ha cominciato con Gioventù che muore (1949) la ripubblicazione delle opere di Giovanni Comisso, un autore ingiustamente dimenticato. La cura è di Paolo Di Paolo. È una iniziativa editoriale di grande qualità, da seguire con attenzione.
Sul finire della Seconda Guerra mondiale una storia d’amore impossibile cerca di lasciarsi alle spalle il dolore del mondo. Adele ha trent’anni e pensa che la sua giovinezza sia già finita. Guido non ha ancora vent’anni, è spericolato, inquieto, imprevedibile come la sua età. Adele lo raccoglie nella neve ferito dopo una caduta con gli sci. Inizia una storia d’amore difficile, fuori dalle regole e li vediamo chiusi nel loro mondo vagabondare tra Venezia, il mare di Chioggia, la casa in campagna di lei.
Intorno ad Adele e a Guido c’è silenzio, sono autosufficienti e guidati solo dal loro estro e dai loro desideri.
Nessuna mano mi toccherà più e io sarò come un’alga strappata dal fondo del mare, arrotolata squassata dalle onde degli anni per finire sulla spiaggia a marcire, a secchire, triturata in polvere per confondermi in sabbia.
Con una lingua precisa ed evocativa, la narrazione di Comisso pullula di dettagli che rendono vivide e memorabili le scene. Come ha detto Guido Piovene, quella di Comisso è “una prosa tersa e luminosa, inconfondibile”.
Erotismo, inquietudine e mutazione vengono scanditi dai cambiamenti di una natura a volte fredda e ostile, altre volte gioiosa e accogliente.
Con le dita sottili frenetiche aveva slacciato, sbottonato, strappato fino a denudarla, come un animale che voglia scavare nella terra la sua tana. Con un solo gesto si era tolto la giacca e la maglia ed ella lo aveva visto ignudo. All’impeto irruente nella ricerca del corpo, era susseguita tutta una lieve carezza con le mani, poi tremuli baci e irruenza ancora a stringerla, a graffiarla e morderla e poi i baci umidi e caldi e carezze lunghe e rapide. Giocava, insisteva su di un punto come sapesse che sotto vi erano le più sensibili radici dell’ebbrezza… ed ella, come disperasse presto tutto dovesse finire gli affondava le mani tra i capelli per trattenerlo che non le sfuggisse
Non ci sono altri protagonisti oltre ad Adele e Guido se non la Storia e la Gioventù. La guerra partigiana e il fascismo morente sono il quadro dentro il quale i due giovani cercano di non entrare ma che inevitabilmente li coinvolge, li cattura. La Storia è troppo forte e incombente per permetter loro di starne fuori, la Gioventù è un passaggio esaltante ma pericoloso.
E un libro per...
… chi ama le storie d’amore non convenzionali e la forza trascinante del racconto della Storia.
GIOVENTÙ CHE MUORE di Giovanni Comisso, 1949. Riedizione La Nave di Teseo, 2019, pp. 222