QdiQuarantena Rubrica semiseria sugli effetti di un isolamento prolungato
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“I gatti, le donne e i grandi criminali hanno questo di comune, essi rappresentano un ideale inaccessibile e una capacità di amare se stessi che li rende attraenti”.
(Sigmund Freud)
Mi piace questa frase di Freud che mette in relazione Momo con i delinquenti, ma non vorrei attribuire al gatto più meriti o demeriti di quelli che ha. Desidero dire un grazie a RAI e Mediaset per come ci stanno aiutando a vivere la quarantena. Ieri sera ho potuto scegliere tra Terrore ad alta quota, un film con la Fenech, Totò diabolicus e Piedone lo sbirro. Più un dibattito su come si indossano le mascherine con Sgarbi che si è incazzato con Alba Parietti e Pippo Franco che mostrava come si mette sui nasi importanti. Su Rai3 un documentario sulla riproduzione dei licaoni e su come mai sono scomparsi dalla Tanzania. Ovviamente, su una rete minore, ho guardato una puntata della Signora in giallo, anche se l’avevo già vista e la detesto.
Questa mattina tuttavia ho cominciato la giornata con un sorriso. Ho guardato repubblica.it e ho visto un articoletto dal titolo Quale mascherina scegliere. L’ho trovato divertente perché io ne ho una, di dubbia qualità, che mi hanno dato sfusa al supermercato e con la quale ho, nonostante tutto, un rapporto di reciproco affetto: ogni volta che l’ho usata (pochissime), l’ho poi esposta al sole, disinfettata. “Non buttarmi via”, mi ha detto. “Non ci lasceremo mai” – le ho mentito – sei unica!”.

Dicevo ieri che una amica psicologa mi ha suggerito di ripartire dall’outing di Momo su Jung.
Cito le sue parole: “I riferimenti a padre Sigmund non erano casuali e dichiarare la sua vicinanza a Jung era soltanto un modo per depistarti; in realtà, la lettura delle opere freudiane gli ha aperto gli occhi, facendogli capire che anche lui, come l’Io della seconda topica, non può più essere ‘padrone in casa propria’ finché tu non ricominci ad uscire. Ogni volta che sente qualcuno dire di restare a casa si sente male”.
Devo riconoscere che alla parola “topica”, parlando di un gatto, mi sono bloccato. Momo sogna sempre topi, che sia questo? L’ho richiamata e con pazienza e malcelato disprezzo mi ha parlato di luoghi psichici, di Es, Io e Super-io. Poi ha continuato: “Non sopporta più di averti sempre tra le zampe, così ha pensato di convincere tutti a rendere spiacevole la tua permanenza lì”.
In altre parole, si tratta di un COMPLOTTO guidato dal gatto Momo a cui partecipano molti oggetti della casa. Alcuni non sono stati coinvolti e non sanno, altri sono al corrente della faccenda, ma hanno giurato di non rivelarmi nulla (omertosi!); altri ancora partecipano attivamente al piano, il cui obiettivo è di farmi andare via, almeno periodicamente, da casa loro. La psicologa ipotizza che il frigorifero in realtà non dica “Kóme fa“ ma “Tofe fa”, cercando di carpire informazioni sui miei spostamenti. Sostiene che io sia stato ingannato dalla sua pessima pronuncia e forse dal desiderio di trovare qualcuno gentile.
Sono andato a dormire, di nuovo, pieno di dubbi e preoccupazioni. NZ
Disegni di Nino Trainito
- 23° giorno, il frigo ha cominciato a parlarmi…
- 24° giorno, la formula della distanza
- 25° giorno, Momo gatto junghiano
- 26° giorno, sull’aggressività dei coltelli
- 28° giorno, viviamo in tempi sospetti
- 29° giorno, a raddrizzare quadri storti
- 30° giorno, sicofante acribia anodino sesquipedale!
- 31° giorno, si tratta di un complotto del gatto Momo
- 32° giorno, i liquori hanno litigato fra di loro
- (33°) e 34° giorno, ogni cosa torna al suo posto